M.O. VITTORIO GASPARINI
Classe 1913
Capitano degli alpini e comandate partigiano
“Si prestava volontariamente a cooperare con il fronte clandestino di resistenza della Marina Militare raccogliendo ed inviando preziose informazioni militari, politiche ed economiche,risultate delle più utili allo sviluppo vittorioso della
guerra di liberazione. Arrestato dai tedeschi e torturato per più giorni consecutivi, resisteva magnificamente senza mai tradirsi né rivelare segreti a lui noti, addossandosi le altrui colpe e riuscendo con ciò a scagionare un compagno che veniva liberato. Condannato a morte veniva barbaramente fucilato in una piazza di Milano, poco discosto dalla propria abitazione e dai propri familiari. Elevato esempio di indomito coraggio e di incrollabile forza morale, ammirevole figura di Ufficiale e di Martire che ha coronato la propria esistenza invocando la Patria”.
M.O. FRANCO BRIOLINI
Classe 1908
Capitano degli alpini
“Comandante di compagnia alpina, capace ed ardito, trasfondeva in cinque mesi di operazioni sul fronte russo il suo esuberante entusiasmo ed il suo elevato senso
del dovere nei suoi alpini, formando del reparto un solido ed aggressivo strumento di guerra, temprato contro tutte le avversità e gli ostacoli del difficile settore Operativo. In un momento particolarmente critico di un aspro combattimento, ricevuto l’ordine di contrattaccare il nemico che, superiore di uomini e di mezzi, stava attaccando una colonna in ripiegamento, con poche munizioni e con uomini sfiniti dalle lunghe marce nella steppa gelida e dalle privazioni, consapevole del sacrificio, si metteva alla testa dei suoi alpini e le trascinava in assalto disperato che sorprendeva il nemico sconvolgendone le fila. Mettendolo In fuga. Nel generoso ed eroico tentativo immolava la sua giovane esistenza, supremo olocausto di una delle più tipiche figure della gente della nostra montagna che addita la via
del sacrifcio e del dovere; morente incitava ancora I suoi alpini al grido:- Avanti alpini, viva l’Italia!”.
Arnautowo – fronte russo – 26 gennaio 1943
M.A. MARINO DOMENICO PINA
Classe 1897
Alpino 3° Rgt. Art. Mont.
“A breve distanza dal nemico, sotto il micidiale tiro dei medi calibri, rimasto ferito il capo pezzo e i due serventi, assumeva il comando del pezzo e allo scoperto provvedeva a ricostruire la piazzola e la riservetta munizioni, incitando ed incoraggiando i compagni finchè cadeva gloriosamente sul campo: Magnifico esempio di calma, di coraggio e di abnegazione”.
Madoni, 29 settembre 1915
M.A. ALDO MAGGI
Classe 1917
Sergente 5° Rgt. alpini
“Sergente di squadra, assumeva il comando del plotone rimasto privo dell’ufficiale perché ferito ed animosamente guidava il reparto all’attacco. Contrattaccato da forze soverchianti, era di esempio ai suoi uomini nella ferma e tenace resistenza nella quale infliggeva al nemico gravi perdite. Ripetutamente ferito, cadeva da valoroso”.
Monte Y Kug – fronte greco – 17 novembre 1940
M.A. LUIGI PIETRO PERSICO
Classe 1913
Alpino 9° Alpini BTG “Aquila”
“Già distintosi in precedenti azioni per valore guerriero e sprezzo del pericolo, durante aspro combattimento contro forze avversarie numericamente superiori, dava rinnovata prova di coraggio e di ardore combattivo. Sempre presente dove più dura
ferveva la lotta, era di costante esempio ai compagni che incitava alla strenua resistenza. Accortosi che un nucleo nemico era riuscito ad infiltrarsi sul fianco del proprio reparto, si riforniva di bombe a mano e, uscito da solo dalla postazione, con violento tiro arrestava e ricacciava l’avversario. Cadeva, poco dopo, in sanguinoso corpo a corpo”.
Quota 204 – IVANOWKA – fronte russo, 22 dicembre 1942
M.B. GIUSEPPE PERSICO
Classe 1913
Caporal maggiore 5° Rgt. Alpini Btg. EDOLO
“Con la divisione Tridentina, partecipò alla campagna di Russia. Il 17 novembre del ’42, a Bassowka, fu decorato di medaglia di bronzo sul campo; nel gennaio del ’43, a Skororib, in uno dei primi combattimenti della ritirata, fu insignito della croce di guerra. La motivazione per la medaglia di bronzo dice: “Capo pattuglia di collegamento fra due postazioni avanzate, incontrando un battaglione nemico superiore in numero e mezzi, Con sereno sprezzo del pericolo lo affrontava alla minima distanza a colpi di bombe a mano riuscendo a produrgli perdite e a volgerlo in fuga”.
Bassowka, 17 novembre 1942.
Fra i pochi superstiti rientrati in Patria, è deceduto in Albino il 7 luglio 1994.
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